Tisana – Consigli generici

Bere una tisana può diventare il nostro semplice e piacevole rito di benessere quotidiano. Ma perchè? Bisogna berla quando abbiamo qualche necessità? Può rimanere un semplice piacere? È davvero utile in caso di piccoli problemi di salute bere una tisana? In questo articolo alcuni consigli generici perchè l’argomento è davvero vasto e va trattato da diversi punti di vista.

A cosa servono le tisane?

Il nome tisana viene dal greco ptissane che significa orzo mondato, o decorticato, che un tempo veniva somministrato ai malati, per cui le tisane erano dei decotti. Oggi invece per tisana intendiamo tutte quelle soluzioni ottenute (grazie ad un semplice solvente, l’acqua) per macerazione, infusione o ebollizione che hanno acquisito una piccola dose di principio attivo.

Ed ecco che, siccome capita a tutti di soffrire di un qualche disturbo, ci affidiamo, a volte, alle tisane che le nostre nonne un tempo e gli erboristi oggi, ci consigliano perchè ogni disturbo ha (guarda caso!) le sue erbe curative. Non solo erbe, ma piante, frutta, semi o radici  sono preziosi ingredienti per le nostre tisane.

Come sfruttare in modo efficace le proprietà delle piante curative, attraverso le tisane?

I dubbi sono tanti ma come vedrai ci sono poche regole, qualche controindicazione e molti benefici in questa semplice bevanda della satute!

Infuso, decotto o macerato?

La prima distinzione da fare è tra questi termini che indicano i diversi metodi per preparare una salutare tisana.

Abbiamo quindi gli Infusi, decotti e macerati e tra loro esistono delle semplici ma sostanziali differenze di base.

L’infuso

Si realizza versando acqua bollente su un mix vegetale (ma anche su un solo vegetale se vogliamo), poi si copre lasciando riposare da cinque a dieci minuti circa. Alla fine si mescola il tutto, si filtra e l’infuso è pronto per essere consumato.

Come ci si regola per la dose? Se acquistiamo le erbe in erboristeria sicuramente troveremo le indicazioni sulla confezione mentre per il fai da te si può dire che la dose giusta è più o meno 5 grammi di erbe per ogni 100 ml di acqua. È un procedimento ideale per le piante aromatiche e per i fiori che non vanno bolliti a lungo, perchè il calore potrebbe portare via buona parte delle loro proprietà curative. Gli infusi vanno consumati subito dopo la loro preparazione, per godere al meglio di tutti i principi. Si possono dolcificare con del miele.

Qui trovi la ricetta per l’infuso di peduncoli di ciliegie

Il decotto

Si prepara mettendo in un pentolino insieme all’acqua fredda il mix vegetale e ponendo il tutto sul fuoco avendo cura di coprire il recipiente con un coperchio. Si fa sobbollire il mix che, rispetto all’infuso presenta parti più dure, come cortecce, steli, legni, semi e radici e che necessiterà di un tempo più lungo per estrarre tutte le proprietà.

L’ebollizione varia dai cinque ai venti minuti, a cui segue un riposo di altri cinque minuti circa.

La dose è da 2 a 5 grammi di vegetali per ogni 100 ml di acqua.

Come per gli infusi è meglio consumarli subito dopo la loro preparazione e se di gradimento possono essere dolcificati sempre con miele o anche altri dolcificati naturali.

Il macerato

Più lunga invece la preparazione del macerato perchè le piante devono essere macerate in acqua fredda per il periodo di tempo necessario. Questo periodo può variare da alcune ore fino a intere settimane.

Al termine del periodo di macerazione è necessario filtrare con attenzione.

Alcune regole

Quindi le tisane possono essere una vera e propria cura naturale, blanda, dolce ma efficace e con poche controindicazioni. Quindi vediamo quali altre regole osservare rispetto alla conservazione e all’assunzione.

Conservare le erbe

È importante conservare le erbe e le piante acquistate o raccolte e accuratamente essiccate, in contenitori chiusi, ma non ermetici, come sacchetti di tela o carta o in recipienti di vetro possibilmente scuro e in luoghi freschi e asciutti.

Si conservano perfettamente per non più di 12 mesi, a volte solo per 6.

Per nostra sicurezza si può anche fare un piccolo test: se il preparato, messo in infusione non profuma, significa che ormai è troppo vecchio, quindi ha perso efficacia.

Ogni tisana ha il momento giusto

Quando assumere le tisane? Esistono degli orari o dei momenti della giornata più adatti di altri? Certo che sì.
Al mattino è buona norma assumere una Tisana depurativa, diuretica o lassativa mentre a metà mattina è consigliabile puntare sulle tisane energetiche!
Prima dei pasti gusteremo delle buone tisane antiacidità o anche brucia grassi invece dopo i pasti ci indirizzeremo verso le tisane digestive o antigonfiore. Una buona scelta per il pomeriggio sono le tisane antiinfiammatorie e disintossicanti.
Naturalmente all’ora di dormire ci delizieremo con tisane rilassanti, lassative o drenanti.

Bisogna preparare una tazza alla volta?

Certo questo sarebbe l’ideale ma in un mondo che va sempre di fretta e il tempo non basta mai si può ovviare cercando di preservare le caratteristiche stesse della tisana con alcuni stratagemmi.
Si può, per esempio, tenere in caldo la tisana in un thermos a chiusura ermetica e consumarla calda durante tutta la giornata; possiamo anche scaldarla ma a bagnomaria perchè riportarla a bollore significherebbe annullare le sue proprietà.
Se di proprio gusto, si può bere fredda, con del ghiaccio o conservata in frigo.

Non hai un bilancino per la misura della giusta quantità?

Anche qui ci sono alternative davvero pratiche.
30-40 grammi corrisponde una manciata di erba secca e sminuzzata;
5 grammi equivalgono ad un cucchiaio;
2 grammi corrispondono a un cucchiaino oppure ad un pizzico.
1 tazza di acqua equivale a circa 150 grammi.

Per quanto tempo assumere una tisana per scopi terapeutici?

La durata di cura con tisane può variare da qualche giorno a qualche settimana; per le cure più lunghe, è buona cosa rispettare una pausa di tre giorni circa.
In genere possiamo bere le tisane tutte le volte che ne abbiamo il desiderio e abbiamo voglia di coccolarci un po’.

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